CCNL Acqua e Gas: siglata l’ipotesi di accordo con aumenti pari a 282,00 euro complessivi

Previsti aumenti retributivi e Una Tantum che viene erogata con le competenze di luglio 2025

In data 8 maggio 2025 le Associazioni datoriali Anfida, Proxigas, Assogas e Utilitalia insieme alle OO.SS. Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil hanno siglato un’ipotesi di accordo relativo al CCNL Acqua e Gas. Il contratto, scaduto il 31 dicembre scorso, riguarda circa 50mila addetti in quasi 600 imprese. L’accordo riguarda il triennio 2025/2027 e deve essere votato dalle lavoratrici e dai lavoratori del settore, all’interno delle assemblee previste nei luoghi di lavoro.

 

Da un punto di vista economico, l’accordo prevede un aumento sui minimi tabellari (TEM) pari a 260,00 euro nel triennio secondo la seguente ripartizione:
90,00 euro dal 1° luglio 2025;
60,00 euro dal 1° luglio 2026;
60,00 euro dal 1° luglio 2027;
50,00 euro dal 1° ottobre 2027.

Agli importi sopra indicati, si aggiungono 15,00 euro mensili sulla produttività per gli anni 2026 e 2027; 4,00 euro mensili per la previdenza complementare dal 1° gennaio 2026; 2,00 euro mensili riguardanti l’assistenza sanitaria integrativa, sempre dal 1° gennaio 2026; 1,00 euro mensile sull’assicurazione premorienza e invalidità permanente e 230,00 euro di Una Tantum che viene erogata con le competenze di luglio 2025.

 

Dal punto di vista normativo, viene stabilito l’aumento giornaliero della reperibilità pari a 2,00 euro che produce un vantaggio medio mensile di 5,00 euro; la riduzione dell’orario settimanale da 38 ore e 30 minuti a 38 ore per tutti i lavoratori e questo implica un vantaggio medio pari a 17,00 euro mensili. Inoltre, viene riconosciuto un riposo fisiologico per le ore straordinarie notturne integralmente retribuito con un importo pari a 8,00 euro mensili

 

Tra le altre novità si segnala la ridefinizione dell’impianto classificatorio, la definizione del valore punto di 25,00 euro come elemento imprescindibile per la valutazione economica dei prossimi rinnovi contrattuali; l’aumento delle ore di agibilità sindacale per tutti gli RLSA; l’aggiornamento della normativa sulla malattia e sul comporto; l’aumento di 12 mesi di aspettativa retribuita per le donne vittime di violenza di genere; introduzione dell’intelligenza artificiale in azienda. 

CCNL Cinematografia -Addetti alla Troupes: nuovo incontro per il rinnovo

Oggetto della discussione l’orario di lavoro 

Lo scorso 6 maggio si è svolto presso la sede dell’Anica un nuovo incontro con le associazioni sindacali per discutere sul rinnovo del CCNL per gli addetti alle Troupes Cinematografiche.

Oggetto della discussione è stato l’orario di lavoro, le organizzazioni sindacali hanno esposto  la proposta di un orario medio di 48 ore spalmato su 4 settimane, per un totale di 192 ore, comprensive della 6ª giornata.

Le Associazioni datoriali hanno dapprima richiamato le difficoltà dei lavoratori del settore non considerandola praticabile per l’attuale organizzazione del lavoro e, quindi, non sostenibile dal punto di vista economico.

Nell’incontro del prossimo 14 maggio, la parte datoriale si è impegnata a presentare una controproposta.

Bonus donne e giovani: pubblicati i decreti attuativi

I provvedimenti sono reperibili nella sezione pubblicità legale del sito del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (Decreti Ministeriali 11 aprile 2025).

I decreti attuativi relativi ai Bonus donne (articolo 23 D.L. n. 60/2024) e Bonus giovani (articolo 22 D.L. n. 60/2024) sono stati pubblicati il 9 maggio scorso nella sezione Pubblicità legale del sito istituzionale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Entrambi i provvedimenti definiscono i criteri e le modalità operative dell’esonero contributivo totale per l’assunzione a tempo indeterminato o la trasformazione del contratto in un rapporto di lavoro stabile, di lavoratori under 35 che non sono mai stati occupati a tempo indeterminato e di donne prive di impiego regolarmente retribuito. Le due misure sono finanziate dal Programma giovani, donne, lavoro 2021-2027. 

Bonus donne

Il Bonus donne prevede un incentivo per sostenere l’occupazione femminile stabile. L’agevolazione consiste in un esonero del 100% dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, per le assunzioni a tempo indeterminato effettuate tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025. L’esonero è riconosciuto per un periodo massimo di 24 mesi e ha un limite di 650 euro mensili per ciascuna lavoratrice, al netto dei premi INAIL.

L’incentivo si applica all’assunzione di donne prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi, residenti nelle regioni della ZES unica, oppure all’assunzione di donne prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi, a prescindere dalla regione di residenza. Sono esclusi dal beneficio i contratti di lavoro domestico e di apprendistato.

L’esonero non è cumulabile con altri incentivi contributivi, ma è compatibile senza alcuna riduzione con la maxi deduzione del 120% sulle nuove assunzioni, prevista dal D.Lgs. n. 216/2023.

Bonus giovani

Il Bonus giovani consiste invece in un esonero contributivo del 100% dei contributi previdenziali, per un periodo massimo di 24 mesi, a favore dei datori di lavoro che assumono tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025 lavoratori under 35 che non sono mai stati occupati a tempo indeterminato, esclusi i rapporti di lavoro domestico e i rapporti di apprendistato. L’esonero ha un limite mensile di 500 euro per ciascun lavoratore.

L’importo è elevato a 650 euro per le assunzioni nella ZES unica, effettuate tra il 31 gennaio 2025, data dell’autorizzazione della Commissione europea, e il 31 dicembre 2025.

Il bonus non è cumulabile con altri esoneri contributivi, ma è compatibile senza alcuna riduzione con la maxi deduzione del 120% sulle nuove assunzioni, prevista dal D.Lgs. n. 216/2023.

 

Prestazioni GAE in aree protette aperte: IVA non esente

L’Agenzia delle entrate ha affrontato la questione del trattamento IVA applicabile all’attività di accompagnamento svolta da una Guida Ambientale Escursionistica (GAE) e alle prestazioni di concessione in uso degli strumenti funzionali a tale attività (Agenzia delle entrate, risposta 30 aprile 2025, n. 125).

 L’Istante è un professionista che esercita abitualmente la professione di Guida Ambientale Escursionistica (GAE). Il profilo professionale della GAE è definito come “il professionista che accompagna in sicurezza, assicurando la necessaria assistenza tecnica, singoli o gruppi in visita a tutto il territorio, illustrandone gli aspetti naturalistici, antropici e culturali”. L’articolo 3 dello statuto A.I.G.A.E. descrive in dettaglio l’attività, includendo la descrizione, spiegazione e illustrazione degli aspetti ambientali, naturalistici, antropologici e culturali del territorio, conducendo visite in vari ambienti (montani, collinari, di pianura, acquatici, anche antropizzati), compresi parchi e aree protette, e strutture espositive di carattere naturalistico, ecoambientale, etnologico ed ecologico. Lo scopo è illustrare gli elementi, le caratteristiche, i rapporti ecologici, il legame con la storia e le tradizioni, le attrattive paesaggistiche e fornire elementi di sostenibilità ed educazione ambientale.
L’Istante ha un regime fiscale ordinario con codice Ateco specifico e, di conseguenza, le operazioni effettuate nell’esercizio della professione sono generalmente imponibili ai fini IVA.
Il soggetto intende inoltre costituire una società di persone con un’altra GAE, la cui attività consisterebbe nell’accompagnamento, anche in aree protette.  In aggiunta all’attività di accompagnamento, l’Istante concede in uso agli escursionisti specifici strumenti (come bici, canoe, kayak, equipaggiamento da subacqueo, ciaspole, ecc.) a fronte di un corrispettivo specifico, aggiuntivo rispetto a quello per l’attività di accompagnamento.
L’Istante chiede, pertanto, di sapere se l’attività di accompagnamento nelle aree ufficialmente protette e la concessione in uso degli strumenti funzionali a tale attività possano beneficiare del regime di esenzione IVA di cui all’articolo 10, comma 1, numero 22), del D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633.

In risposta, l’Agenzia delle entrate richiama l’articolo 132, paragrafo 1, lettera n) della direttiva n. 2006/112/CE, che consente agli Stati membri di esentare “talune prestazioni di servizi culturali e le cessioni di beni loro strettamente connesse effettuate da enti di diritto pubblico o da altri organismi culturali riconosciuti dallo Stato membro interessato”. Nell’ordinamento nazionale, l’articolo 10, comma 1, numero 22) del D.P.R. n. 633/1972, prevede l’esenzione IVA per “le prestazioni proprie delle biblioteche, discoteche e simili e quelli inerenti alla visita di musei, gallerie, pinacoteche, monumenti, ville, palazzi, parchi, giardini botanici e zoologici e simili”.
L’Agenzia sottolinea un principio consolidato della giurisprudenza unionale e nazionale: le esenzioni IVA devono essere interpretate restrittivamente, in quanto costituiscono deroghe al principio generale dell’imponibilità.
Ai fini dell’esenzione, è rilevante il carattere dell’inerenza delle prestazioni rispetto alla visita, che costituisce l’operazione principale esente.

 

Precedenti risoluzioni hanno chiarito che l’agevolazione riguarda la “mera visita”, comprensiva di servizi inerenti come cuffia o accompagnatore, ma esclude altre prestazioni come la vendita di cataloghi o altri beni. La prestazione può rientrare nell’esenzione IVA solo se “inerente” alla prestazione principale di “visita” a un luogo di interesse culturale tra quelli elencati o simili (musei, gallerie, parchi, ecc.). Tuttavia, l’Agenzia precisa che “in assenza dell’emissione di un ticket di ingresso, detto servizio rileva ai fini IVA come autonoma prestazione”.

 

Nel caso dell’Istante, l’attività di guida escursionistica si svolge in “aree protette”, che sono “aperte al pubblico” e per il cui accesso “non sono previsti biglietti di ingresso”. Pertanto, l’Agenzia conclude che al servizio di GAE fornito dall’Istante agli escursionisti non trova applicazione il regime di esenzione.

 

Alla luce di questa conclusione sulla non esenzione dell’attività principale di accompagnamento, l’Agenzia ritiene assorbito il quesito relativo all’eventuale applicazione dell’esenzione IVA alla concessione in uso degli strumenti funzionali all’attività di accompagnamento nelle aree protette.

CIPL Commercio Confcommercio Pesaro Urbino: siglato l’accordo sugli stagionali

Il periodo individuato per sottoscrivere contratti stagionali è dal 1° maggio al 30 settembre

Lo scorso 28 aprile è stato sottoscritto da Confcommercio di Pesaro-Urbino, Filcams-Pesaro Urbino, Fisascat-Cisl Marche, Uiltuics-Uil Marche l’accordo di rinnovo del CCNL del Terziario, Distribuzione e Servizi in merito alla specifica disciplina dei contratti a tempo determinato in località turistiche.

Le Parti, infatti, hanno specificato che i comuni costieri della Provincia di Pesaro-Urbino sono collegate ad un flusso turistico stagionale e, pertanto, sulla base di quanto disposto dall’art. 75 del CCNL  Terziario Distribuzione e Servizi viene individuato quale perìodo di effettiva stagionalità turistica il periodo compreso dal 1° maggio al 30 settembre di ogni anno.

Si specifica che  il datore di lavoro che intende usufruire del benefici ha l’obbligo di riportare nel singolo contratto di assunzione i riferimenti dell’accordo territoriale ed inviarne, contestualmente alla assunzione, copia all’Osservatorio del lavoro istituito presso gli enti bilaterali competenti per territorio.

Viene, infine, specificato che i lavoratori, che nella esecuzione di uno o più contratti a tempo determinato per la gestione del picchi stagionali presso la stessa Azienda, hanno prestato attività lavorativa per un periodo superiore a cinque mesi, avranno diritto di precedenza nelle assunzioni a tempo determinato sempre con riferimento alle mansioni già espletate sia nelle assunzioni a  a termine  sia a nelle asuunzioni a tempo indeterminato

 

MIMIT: agevolazioni per imprese boschive e lavorazione del legno

Il Ministero delle imprese e del made in Italy ha stabilito le modalità di accesso alle agevolazioni destinate alla creazione e al rafforzamento delle imprese boschive e della filiera della prima lavorazione del legno (Ministero delle imprese e del made in Italy, comunicato 7 maggio 2025).

Il Decreto interministeriale 20 febbraio 2025, in attuazione delle disposizioni recate dall’articolo 8, comma 2, della Legge n. 206/2023, ha disciplinato le modalità di accesso alle risorse stanziate per promuovere lo sviluppo delle certificazioni di gestione forestale sostenibile e gli investimenti per la vivaistica forestale, nonché la creazione e il rafforzamento di imprese boschive e di imprese della filiera della prima lavorazione del legno, attraverso l’incremento del livello tecnologico e digitale delle imprese e la creazione di sistemi di produzione automatizzati lungo la catena produttiva, dai sistemi di classificazione qualitativa ai sistemi di incollaggio.

 

Il Decreto MIMIT del 4 aprile 2025 ha poi definito i termini e le modalità di presentazione delle domande di agevolazione, fornendo ulteriori specificazioni necessarie alla corretta attuazione degli interventi.

 

L’incentivo ha l’obiettivo di:

  • sostenere pratiche sostenibili di gestione forestale mediante la certificazione di attività vivaistiche e di raccolta;
  • incrementare il livello tecnologico e digitale delle imprese boschive e della lavorazione primaria del legno, stimolando l’adozione di tecnologie avanzate per una filiera produttiva efficiente e automatizzata.

In particolare, le domande per accedere agli incentivi per la creazione e il rafforzamento delle imprese boschive e della filiera della prima lavorazione del legno potranno essere presentate a partire dal 15 maggio 2025 fino al 10 luglio 2025, tramite lo sportello online di Invitalia, che gestisce la misura per conto del Ministero. 

 

Potranno beneficiare delle agevolazioni le imprese operanti sull’intero territorio nazionale che erogano servizi di supporto per la silvicoltura (codici ATECO 2025 02.20, 02.40.00) e quelle della filiera della prima lavorazione del legno (codici ATECO 2025 16.11, 16.12 e 16.21), purché la produzione dei prodotti delle predette attività non siano utilizzabili a fini energetici.

 

Le risorse complessive destinate a queste agevolazioni ammontano a 20 milioni di euro, suddivisi in 10 milioni a fondo perduto e 10 milioni sotto forma di finanziamenti agevolati.

Gli incentivi saranno concessi per investimenti specifici in mezzi mobili, attrezzature per utilizzazioni forestali, macchinari, impianti e attrezzature per la lavorazione del legno, nonché software e hardware necessari per l’evoluzione tecnologica e digitale del processo produttivo.

Le spese ammissibili dovranno avere un importo compreso tra 50.000 euro e 600.000 euro.

 

L’attuazione degli interventi relativi al rimboschimento, all’arboricoltura e alla gestione ecologica del territorio, che riguardano lo sviluppo delle imprese della vivaistica forestale, è invece delegata alle Regioni.

Reddito di libertà: gli esiti delle domande ripresentate nella fase transitoria

Dal prossimo 12 maggio verrà aperto il servizio per la presentazione delle nuove domande per l’anno 2025 (INPS, messaggio 7 maggio 2025, n. 1429).

A seguito della circolare n. 54/2025, l’INPS è tornato sul tema del Reddito di libertà per comunicare che l’Istituto ha elaborato le domande ripresentate nella fase transitoria e ha determinato l’esito delle stesse, sulla base delle risorse disponibili a livello regionale, utilizzando come criterio la data e l’ora di invio della domanda originaria. Inoltre, l’INPS ha anche comunicato l’apertura, dal 12 maggio 2025, del servizio per la presentazione delle nuove domande per l’anno in corso.

Gli esti delle domande

Le domande presentate all’INPS e non accolte per incapienza dei fondi alla data di entrata in vigore del decreto del Ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e il Ministro dell’economia e delle finanze del 2 dicembre 2024 (ovvero il 4 marzo 2025) che ha definito i criteri per la ripartizione delle risorse stanziate per gli anni 2024, 2025 e 2026, potevano essere ripresentate dalle donne interessate entro il 18 aprile 2025, previa verifica da parte del Comune della permanenza dei requisiti per accedere al contributo..

A seguito della ripresentazione la procedura ha generato per l’anno 2025 le domande con i dati delle domande originarie, eventualmente aggiornati in base alle segnalazioni pervenute dai comuni a mezzo posta elettronica certificata.

I comuni possono consultare l’esito delle domande ripresentate nell’anno 2025 accedendo alla sezione “Reddito di Libertà” del servizio “Trasmissione domande, istruzioni e software delle prestazioni sociali”. Il servizio, inoltre, consente ai Comuni di modificare l’IBAN delle domande nello stato “Accolta in attesa IBAN” per le quali il controllo dell’IBAN ha dato esito negativo.

L’esito delle domande ripresentate è comunicato dall’INPS alle interessate utilizzando i dati di contatto presenti in procedura. Nel caso in cui i dati di contatto non siano presenti, il comune deve informare l’interessata sull’esito della domanda.

Le domande ripresentate nella fase transitoria e non accolte per insufficienza delle risorse regionali restano valide fino al 31 dicembre 2025 e conservano la priorità rispetto alle nuove domande dell’anno 2025.

Presentazione delle nuove domande per il 2025

A decorrere dal 12 maggio 2025 le donne in possesso dei requisiti descritti al paragrafo 2 della circolare INPS n. 54/2025, comprese quelle che non hanno ripresentato la domanda entro il 18 aprile 2025, possono presentare la domanda a valere sulle risorse finanziarie disponibili per l’anno 2025, utilizzando il modulo “SR208”, denominato “Domanda Reddito di Libertà”, reperibile nella sezione “Moduli” del sito istituzionale dell’INPS.

Le domande devono essere presentate per il tramite dei comuni di riferimento, ossia dal comune nel cui ambito è avvenuta la presa in carico da parte del centro antiviolenza e del servizio sociale, a prescindere che in tale comune la donna abbia fissato la residenza o il domicilio.  

Le domande sono accolte sulla base delle risorse disponibili a livello regionale tenendo conto della data e dell’ora di invio delle stesse.

Le domande presentate nel 2025, comprese quelle ripresentate entro il 18 aprile 2025, restano valide fino al 31 dicembre 2025 e sono accolte nei limiti delle risorse trasferite all’INPS entro la medesima data. Nel caso di domande non accolte, a decorrere dal 1° gennaio 2026 le interessate possono presentare un’autonoma nuova domanda ai sensi dell’articolo 3 del decreto citato.

CCNL Salute, sanità e cura Confcommercio: incontro per il rinnovo del contratto

La discussione si è concentrata sul campo di applicazione e sull’orario di lavoro

Il 5 maggio 2025 si è svolto a Roma, presso la sede nazionale di Confcommercio, l’incontro tra le OO.SS Fp-Cisl, Fisascat-Cisl, Fpl-Uil e Uiltucs-Uil e la delegazione di Confcommercio salute, sanità e cura per il rinnovo del CCNL. Nel corso della riunione, le organizzazioni sindacali hanno presentato nel dettaglio i contenuti della loro piattaforma unitaria, già precedentemente trasmessa alla controparte. L’attenzione si è concentrata in particolare sulle modalità operative per la prosecuzione del negoziato, sia a livello politico che tecnico. Le sigle hanno sottolineato l’urgenza di un rinnovo che apporti benefici concreti ai lavoratori del settore in tempi brevi, sia sul fronte economico che normativo, prendendo come riferimento i recenti accordi siglati in ambiti affini.

Il tavolo di confronto ha visto emergere una prima discussione sul campo di applicazione del CCNL, delineando con precisione i soggetti e le attività coinvolte. Un focus specifico è stato inoltre dedicato alla disciplina dell’orario di lavoro, in particolare per la regolamentazione della banca delle ore, delle notti passive, della formazione (obbligatoria e non), del trattamento economico progressivo e della gestione delle assenze per malattia. Un punto centrale per la parte sindacale è la richiesta di istituzione di un ente bilaterale, con l’obiettivo di ampliare l’offerta di servizi per i dipendenti del settore, integrando l’assistenza sanitaria e la previdenza complementare già previste a livello contrattuale.

La delegazione di Confcommercio ha posto l’accento sulla sostenibilità economica del rinnovo, un aspetto strettamente connesso alla valorizzazione delle risorse umane, ai premi di produzione, al welfare aziendale e agli incrementi retributivi. È stata inoltre ribadita la centralità degli accordi sindacali di secondo livello.

Nel corso del dibattito, è stata avanzata una proposta per la creazione di un comitato misto paritetico, con il compito di interfacciarsi con la Conferenza Stato-Regioni o con i Ministeri competenti, al fine di ottenere un riconoscimento del valore generale del rinnovo dei contratti collettivi nazionali e di valorizzarne i contenuti anche in termini di costo del lavoro.

Le prossime tappe del negoziato saranno il 19 maggio 2025, 17 e 18 giugno 2025 ed il 1° luglio 2025. 

Credito d’imposta sugli investimenti pubblicitari incrementali 2024: pubblicato l’elenco degli ammessi

È stato approvato l’elenco dei soggetti ammessi alla fruizione del credito di imposta per gli investimenti pubblicitari incrementali per l’anno 2024 (Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri, provvedimento 5 maggio 2025).

Per tutti i soggetti ammessi alla fruizione del credito di imposta, gli importi riportati nell’elenco costituiscono gli importi fruibili a condizione che non vengano superati i massimali stabiliti dalla normativa europea sugli aiuti de minimis, in relazione ad eventuali altri aiuti, in qualsiasi forma goduti o in godimento da parte del soggetto beneficiario, a livello di impresa unica, nei 3 anni precedenti secondo quanto stabilito dalla citata normativa europea e dalla normativa italiana sugli aiuti de minimis, nonché dal Regolamento recante la disciplina per il funzionamento del Registro Nazionale degli Aiuti di Stato.

 

Per i soggetti ammessi con un credito superiore a 150.000,00 euro (a meno che non abbiano dichiarato di essere già iscritti negli elenchi dei fornitori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa), il credito può essere fruito a decorrere dal quinto giorno lavorativo successivo alla comunicazione individuale di abilitazione trasmessa dal Dipartimento, a seguito della verifica antimafia e del rilascio dell’informazione liberatoria.

 

Il credito d’imposta può essere revocato in qualsiasi momento se viene accertata l’insussistenza dei requisiti, se la documentazione presentata contiene elementi non veritieri o se le dichiarazioni rese sono false, anche in esito ai controlli della Guardia di Finanza. La Presidenza del Consiglio dei ministri e l’Agenzia delle entrate effettuano controlli. Se l’Agenzia delle entrate accerta, nell’ambito degli adempimenti del RNA, l’impossibilità di registrare il credito per superamento del limite de minimis, ne dà comunicazione alla Presidenza per la revoca del beneficio. Il recupero delle somme indebitamente fruite è disciplinato dall’articolo 1, comma 6, del decreto-legge 25 marzo 2010, n. 40.

 

Ai fini della fruizione del credito è necessario indicare, in sede di compilazione del modello F24, il codice tributo 6900, istituito dall’Agenzia delle entrate con Risoluzione n. 41/E dell’8 aprile 2019

CCNL Abbigliamento Industria: firmata la stesura definitiva

Il testo definitivo completa quando disposto nell’accordo dell’11 novembre scorso e istituisce l’Ente Bilaterale Moda

Il 6 maggio 2025, Confindustria Moda e le OO.SS. Femca-Cisl, Filctem-Cgil e Uiltec-Uil hanno siglato la stesura definitiva del CCNL Abbigliamento Industria, rinnovando l’impegno comune per la difesa, il consolidamento ed il rilancio del settore tessile che vede impegnate 40.000 aziende e 400.000 dipendenti.

 

Il testo definitivo e completo, reso noto mediante comunicato del 6 maggio 2025, porta a compimento quanto già disposto nell’accordo dell’11 novembre scorso, con decorrenza 1° aprile 2024- 31 marzo 2027. Infatti, il contratto, che ha già attuato le disposizioni indicate al proprio interno, prevede l’aumento dei minimi retributivi lordi mensili di 200,00 euro a regime, coprendo il recupero dell’inflazione registrata negli anni 2022 e 2023 e tutelando il potere d’acquisto dei salari fino al 31 marzo 2027. È stata stabilita, anche, la parificazione normativa delle qualifiche professionali di quadri, impiegati, intermedi ed operai, a partire dal 2025 e delineato un nuovo investimento in materia di formazione. Rinnovato anche l’investimento sul welfare contrattuale, migliorato il piano di assistenza sanitaria erogato dal Fondo Sanimoda, aumentata la tutela previdenziale del fondo di settore Previmoda e stanziate risorse pari a 200,00 euro annui per ogni lavoratore da investire in beni e servizi welfare.

 

In occasione della firma della stesura, le Parti hanno istituito il nuovo Ente Bilaterale Moda che consentirà di supportare l’elaborazione e la messa in opera di strategie ed iniziative di sviluppo per il settore e di interesse comune fra imprese e lavoratori; oltre alla realizzazione di nuovi progetti di formazione e assistenza in favore di aziende e lavoratori.

 

Inoltre, le Parti stanno predisponendo la stesura di un documento comune con proposte condivise in materia di politica industriale da presentare al Governo nell’ambito del Tavolo della Moda e contenenti una serie di misure atte alla difesa della filiera produttiva, con interventi strutturali sui costi dell’energia, sulle garanzie di credito, innovazione e ricerca, internazionalizzazione e reshoring delle produzioni delocalizzate all’estero.